Handimatica 2024: l’habitat digitale che cambia la vita

Fare tredici” un tempo significava vincere alla schedina del totocalcio e, potenzialmente, diventare ricchi. Ma c’è un altro tipo di “tredici” che sta per arrivare e promette ricchezza, anche se di natura completamente diversa. Mi riferisco alla tredicesima edizione di Handimatica, la mostra-convegno nazionale dedicata alle tecnologie digitali accessibili, organizzata dalla Fondazione ASPHI.

L’edizione 2024 si terrà dal 28 al 30 novembre presso l’Istituto Aldini Valeriani di Bologna e avrà come tema “Habitat digitali inclusivi – Tecnologie, accessibilità e competenze come risorse per la partecipazione”.

Un trinomio, tecnologie, accessibilità e competenze, che hanno come fattore unificante il fattore umano. Alla base del buon utilizzo della tecnologia molto spesso sta una scelta personale, la capacità di vedere quello che ancora non è evidente e la determinazione a farlo diventare realtà.

Handimatica 2024, la storia della Fondazione ASPHI

Lo dimostra anche la storia di ASPHI, che è una storia di persone.

ASPHI nasce ufficialmente nel 1980, ma le sue radici affondano nel 1976. Marina Vriz, è una brillante laureata in filosofia, ma ha un “difetto”: è cieca.

In un tempo in cui ai non vedenti venivano proposte principalmente tre professioni – centralinista, massaggiatore o insegnante – Marina sceglie di sfidare le convenzioni dell’epoca e intraprende un corso innovativo per programmatori ciechi. Poiché il corso prevedeva anche delle esercitazioni, Marina e il compagno di corso Pierino chiedono di poter usare i computer del centro di calcolo IBM di Bologna.

Giovanni Zanichelli, allora direttore del centro di calcolo IBM di Bologna, vedendoli all’opera intuì come fosse importante convincere le aziende che una persona disabile, con apposite tecnologie e formazione, poteva svolgere bene anche il lavoro di programmatore.

Marina e Pierino furono assunti in IBM e dalla intuizione di Zanichelli nel 1980 nasce l’associazione ASPHI, promossa da IBM Italia, dall’Istituto dei Ciechi “Francesco Cavazza”, dalla Fondazione Don Carlo Gnocchi.

L’acronimo ASPHI significa Avviamento e Sviluppo di Progetti per ridurre l’Handicap mediante l’Informatica. Un linguaggio antico per una organizzazione che negli ultimi 25 anni ha saputo diventare un punto di riferimento nazionale nell’uso della tecnologia per migliorare la vita delle persone con disabilità.

Lo ha fatto sotto la guida di Franco Bernardi, un antico amico di Tecnologia solidale, un “ragazzo” che da un punto di vista statistico ha oggi più di quattro volte vent’anni, ma che in realtà ha la freschezza e la passione (che dovrebbe essere) propria di un autentico ventenne.

Da poche settimane gli è succeduto come presidente Andrea Pontremoli. Dopo aver lavorato per 27 anni in IBM, di cui è stato presidente e amministratore delegato, dal 2007 Pontremoli guida la Dallara Automobili, storica azienda italiana che progetta e produce auto da corsa.

Sotto la sua guida, l’azienda ha vissuto un importante rilancio, che ha avuto effetti positivi anche sul territorio che ospita la fabbrica, all’insegna di una forte connessione tra tecnologia, innovazione e impatto sociale, mettendo al centro le persone, la formazione e la gestione dei talenti e facendo buon uso della tecnologia. 

Storie di tecnologia solidale a Handimatica

Questo approccio e molte altre storie di tecnologia solidale li ritroveremo tra pochi giorni a Handimatica 2024. Relatrici e relatori spazieranno dall’intelligenza artificiale alla scuola, dal gaming al lavoro e all’abitare, confermando come la tecnologia sia uno strumento fondamentale per costruire l’innovazione e generare inclusione sociale. 

Il programma è come sempre ricco. Se dovessi scegliere due appuntamenti punterei sul convegno di apertura “Per un’intelligenza artificiale accessibile, equa e inclusiva”, giovedì 28 novembre alle 10 e su “Il gioco è per tutti: videogiochi accessibili”. In programma sabato 30 al mattino sarà un approfondimento sulle opportunità di partecipazione, apprendimento e riabilitazione attraverso il gioco digitale. In conclusione, due suggerimenti ma un solo invito: non perdiamoci Handimatica 2024!

Antonio Palmieri

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