“Tecnologia Solidale al Corvetto” è nato in risposta agli eventi del 25 novembre 2024, quando i disordini seguiti alla morte di Ramy Elgami hanno colpito il quartiere Corvetto di Milano. Ci siamo sentiti provocati, ci siamo trovati vocati-pro, chiamati ad agire per le persone di un quartiere che i media hanno malamente rappresentato come le banlieue parigine, il quartiere in cui siamo nati e viviamo noi fondatori della Fondazione, mia moglie e il sottoscritto.
Come Fondazione Pensiero Solido, la nostra missione nazionale è aiutare a far capire l’impatto del digitale sulla società e sulle vite delle persone: abbiamo deciso di “applicare” sul campo questa comprensione proprio a partire dal nostro territorio. Vogliamo offrire opportunità concrete in un territorio che spesso si percepisce ai margini della città.
Obiettivi del progetto.
Il progetto “Tecnologia Solidale al Corvetto” si propone di:
– Creare un ponte tra gli strumenti del digitale e le realtà che operano in prossimità, in aiuto delle persone più fragili dal punto di vista economico e culturale.
– Fornire strumenti e competenze tecnologiche a chi lavora quotidianamente nel territorio, accanto a famiglie, giovani, bambini.
– Offrire opportunità formative alle ragazze e ai ragazzi del quartiere, con particolare attenzione alle competenze digitali spendibili nel mondo del lavoro.
Realizzazione.
Dopo un’attenta fase di ascolto (dicembre 2024 – febbraio 2025) con realtà locali già da noi conosiute come la cooperativa La Strada, l’associazione Nocetum, la Comunità di Sant’Egidio, il Comitato MI’mpegno e le Suorine di Via Martinengo, abbiamo identificato tre aree di intervento:
1. Esigenze strutturali (attrezzature tecnologiche).
2. Esigenze di comunicazione.
3. Esigenze formative (interne ed esterne alle singole realtà).
Queste tre esigenze sono ora parte del progetto, che mira a costruire un modello comunitario di innovazione sociale basato sul digitale.
Per esempio, le Suorine di Via Martinengo ci hanno chiesto di capire cosa è e come funziona l’intelligenza artificiale generativa. Lunedì 28 aprile è stato da loro Gianluigi Bonanomi, quotato formatore di intelligenza artificiale, per avviarle alla comprensione operativa dell’IA e lunedì 12 maggio Massimiliano Andreoletti, docente dell’Università Cattolica, ha incontrato un gruppo di genitori da loro seguiti, in prevalenza extra comunitari, dialogando sul funzionamento degli algoritmi e di come i loro figli usano lo smartphone. All’associazione Nocetum ci hanno chiesto di trovare un social media manager per comunicare meglio con le persone e i sostenitori di Nocetum tramite sito, social, newsletter e messaggistica. Dal primo marzo lavora con loro, con regolare contratto con la nostra Fondazione, il bravo Marcello Menni.
Grazie al sostegno della Fondazione Ave Verum e di alcuni singoli donatori e donatrice abbiamo regalato dieci computer nuovi per allestire una sala informatica per il centro di aggregazione giovanile de La Strada.
Grazie alla generosità di Mr. Digital abbiamo realizzato dal 16 al 20 giugno il campus estivo digitale per i ragazzini che frequentano il doposcuola della Comunità di Sant’Egidio.
In autunno faremo il primo di una serie di incontri sul rapporto tra anziani, fragilità e intelligenza artificiale chiesto dal Comitato MI’mpegno e avvieremo un percorso di formazione ai mestieri del digitale già sperimentato con successo nelle carceri da Lorenzo Lento, con la sua cooperativa sociale Universo.
Quest’anno faremo la XIV edizione di “Tecnologia Solidale”, nostro storico evento nazionale di fine anno proprio al Corvetto.
Conclusione.
La tecnologia è davvero solidale solo quando diventa patrimonio di tutti. Il nostro obiettivo non è solo insegnare l’uso di un computer, ma guardare ai giovani con uno sguardo positivo, offrendo loro incontri e occasioni con un impatto concreto sulle loro vite, per generare un impatto positivo e duraturo nel quartiere. Una azione che continuerà nel 2026 e negli anni a venire e che diventerà un modello esportabile in altri quartieri.
Antonio Palmieri