Come è noto, siamo una società che invecchia.
L’inverno demografico è un grande problema, da risolvere con politiche a sostegno della famiglia e con una sensibilizzazione culturale che aiuti a comprendere la bellezza dell’essere genitori.
Nel frattempo, “alla luce del fatto che vivremo più a lungo e verosimilmente in salute nei prossimi decenni, forse dovremmo riconsiderare le segmentazioni generazionali fatte fino ad oggi e, di conseguenza, i bisogni, i desideri e – certo – le capacità e le conoscenze di noi Boomer”, ci diceva quasi un anno fa Nicola Palmarini, direttore del National Innovation Center for Ageing del governo inglese.
Palmarini promuove da tempo la valorizzazione dell’età matura come tempo della vita capace di dare valore, per sé e per la società. In questo filone si colloca l’edizione 2023 di Next Age, il primo programma di accelerazione in Europa specificamente dedicato alle startup della Silver Economy.
Next Age nasce su iniziativa di CDP Venture Capital assieme ad AC75 Startup Accelerator, l’acceleratore di startup promosso da Fondazione Marche con Fondazione Cariverona e Università Politecnica delle Marche.
Questo programma triennale seleziona ogni anno 10 startup in fase seed e pre-seed. Esse avranno accesso ad un percorso della durata di 4 mesi e un investimento iniziale di 102.000 euro ciascuna. A seguire, per le realtà con il maggiore potenziale di crescita il programma include capitale per due successivi round di investimenti: il primo di 1,8 M di euro, il secondo di 4,8 M di euro.
Il programma è gestito da AC75 Startup Accelerator insieme al venture capital internazionale SOSV. Intesa Sanpaolo è il main partner. Partner scientifici dell’iniziativa sono l’Istituto Nazionale Ricovero e Cura Anziani (I.N.R.C.A.) dell’Università Politecnica delle Marche e lo UK National Innovation Center for Aging.
La sostenibilità sociale della longevità è un tema sensibile. In questo ambito, la Silver Economy va dal benessere alla salute, dai nuovi modelli abitativi e assistenziali alle attività ricreative, dalla mobilità al turismo, fino ai servizi finanziari e assicurativi dedicati.
Secondo le stime della Commissione Europea, entro il 2025 essa raggiungerà il valore di 5.700 miliardi di euro – un terzo del PIL europeo – e vedrà occupati il 38% dei lavoratori europei (Oxford Economics and Technopolis Group, 2018).
È evidente che questa trasformazione demografica pone sfide epocali e dunque apre grandi opportunità. L’innovazione è determinante per affrontarle ed è fondamentale per sviluppare nuovi prodotti, servizi e modelli di business, capaci di rispondere ai bisogni delle persone mature. Per questo serve un approccio da tecnologia solidale, affinché questi prodotti e servizi diano solidità a una fase della vita nella quale i talenti e le capacità non vanno seppellite, ma valorizzate. Nella parabola evangelica dei talenti, chi sotterra il proprio fa una brutta fine. Non giocare il proprio talento anche in età matura fa rischiare l’inferno di vivere in passiva attesa della morte. Non ne vale la pena. Come direbbe Palmarini: l’invecchiamento è la nostra migliore opportunità di innovazione.