Alle energie imprenditoriali del Continente punta Startup Africa Roadtrip, iniziativa promossa dall’associazione BeEntrepreneurs APS, attiva dal 2017. Il prossimo 3 aprile presenterà la Call for startup “Next Generation Africa 2023/2024”. Tutto è cominciato con un viaggio in Uganda di due italiani
“Un modello di cooperazione non predatorio, in cui entrambi i partner devono poter crescere e migliorare”. Questa la definizione del “Piano Mattei per l’Africa” che la premier Meloni e il ministro degli esteri Tajani hanno annunciato questa settimana.
La Call for startup “Next Generation Africa 2023/2024“.
Il “Piano Mattei” riguarda l’energia e lo sviluppo. Sempre allo sviluppo, ma delle energie imprenditoriali, punta Startup Africa Roadtrip, iniziativa promossa dall’associazione BeEntrepreneurs APS, una realtà consolidata, attiva dal 2017 e formata integralmente da volontari. Il prossimo 3 aprile l’associazione presenterà la Call for startup “Next Generation Africa 2023/2024“. Anche nel prossimo biennio Startup Africa Roadtrip continuerà a supportare fondatori di startup, innovatori, makers e giovani talenti sotto i trentacinque anni che intendono sviluppare prodotti o servizi ad alto impatto sull’economia locale in Uganda, Rwanda, Kenya, Tanzania.
Il primo appuntamento in terra africana sarà tra il 7 e l’11 agosto, alla Tech Week a Kigali (Ruanda), con le migliori 20 Startup selezionate dalla call.
BeEntrepreneurs APS, come nasce l’associazione e perché
Tutto inizia sei anni fa, dopo un viaggio in Uganda di Andrea Censoni e Lorenzo D’Amelio. All’epoca Censoni era business analyst in Dpixel, società di venture capitalist, e D’Amelio invece giornalista e imprenditore. Insieme si chiedono come poter contribuire attivamente allo sviluppo in quella porzione di territorio africano. Così nasce l’iniziativa Startup Africa Roadtrip, per supportare l’innovazione sociale in Africa, a partire dai Paesi dell’Africa orientale.
Startup Africa Roadtrip offre agli imprenditori locali un processo di apprendimento strutturato, in presenza e da remoto, per renderli capaci di realizzare le loro idee imprenditoriali e creare le condizioni affinché le loro imprese possano prosperare nel lungo periodo. A questa formazione si unisce il collegamento con stakeholder locali e internazionali (in prevalenza italiani), per creare un network di supporto.
Finora sono stati formati 400 imprenditori. Anzi, 200 imprenditori e altrettante imprenditrici, perché la metà sono donne e anche questo è un dato notevole. Sono nate 80 startup, che si occupano di agribusiness, economia circolare, salute e servizi alle persone, energia sostenibile e mobilità.
Tre startup africane nate grazie a BeEntrepreneurs APS
Per esempio, la startup Gorilla’s Coffee si occupa di salvaguardare i produttori locali di caffè, in una zona dedicata alla salvaguardia dell’habitat dei gorilla, specie in via d’estinzione.
ZoFiCash è una piattaforma che permette ai lavoratori dipendenti di avere un anticipo sullo stipendio: il bisogno di liquidità è molto utile per far fronte a spese familiari e sanitarie senza dover ricorrere ai prestiti bancari, che hanno tassi d’interesse anche al 30%.
Matibabu è una startup che unisce informatica e medicina per ridurre l’impatto della malaria, malattia che ancora flagella soprattutto il continente africano.
Ora BeEntrepreneurs ha l’ambizione di estendere il modello ovunque in Africa e di riuscire a fornire anche risorse finanziarie agli imprenditori, affinché possano strutturarsi e far crescere la loro impresa.
Approfondiremo tutto questo mercoledì 5 aprile pomeriggio, al Teatro dei Filodrammatici di Milano, all’interno dell’evento “Permacrisi? No, permacambiamento!”, organizzato dalla Fondazione Pensiero Solido. In quella sede ragioneremo sulla possibilità, sulle esperienze in atto e su cosa serve affinché l’Africa diventi una terra di startup: una terra dalla quale in futuro nessuno debba più scappare perché non c’è lavoro o possibilità di sviluppo. Anche questo è un obiettivo da tecnologia solidale!