Dopo lo scudetto, si gioca a Napoli per un altro, importante, “campionato”.

Siamo tutti d’accordo.

Il Napoli ha vinto meritatamente lo scudetto 2023.

Mentre la città festeggia la sua squadra, vi è un punto di Napoli dove si sta giocando per vincere un altro scudetto: quello del riscatto e della promozione sociale.

Si tratta di “Base Comune“, progetto di contrasto alle condizioni di povertà educativa, dispersione scolastica e marginalità che l’Associazione Italiacamp, Proodos, Associazione Street is Culture, con il finanziamento della Fondazione San Zeno stanno realizzando nella IV municipalità di Napoli, che comprende i quartieri di San Lorenzo, Vicaria, Poggioreale e la Zona Industriale.

“L’obiettivo nostro e dei partner dell’iniziativa – mi dice Cristiano Panfili, presidente dell’Associazione Italiacamp  – è quello di rendere i ragazzi e le ragazze tra gli 11 e i 19 anni che abitano in quei quartieri consapevoli delle loro potenzialità e fiduciosi di avere la capacità di progettare e realizzare il proprio futuro.

Al tempo stesso, lavoriamo anche con i loro genitori, per fortificarli nel loro ruolo di accompagnamento e stimolo nel percorso di crescita dei loro figli.”

Quindi, così come lo scopo del gioco del calcio è fare rete, anche Base Comune fa rete tra tutte le realtà in campo per creare una comunità educante che metta famiglie e figli al centro di una azione rigeneratrice.

Questa azione voi la fate con una serie di percorsi di vario genere e comprende anche il buon uso della tecnologia. Infatti il progetto integra le discipline della Street Culture con quelle

STEAM (Science, Technology, Engineering, Arts & Maths). 

“Vede, caro Palmieri, so che lei e la Fondazione Pensiero Solido – continua Panfili – siete molto attenti a quella che avete definito tecnologia solidale. Per questilo comprende bene che in un percorso come il nostro non si può pensare di fare a meno della tecnologia. La nostra metodologia STEAM punta a formare ragazzi e ragazzi ai concetti e linguaggi su cui si basano i mestieri del futuro: coding, manifattura digitale, internet of things, realtà virtuale e realtà

aumentata, intelligenza artificiale, modellazione 3D, elettronica e robotica.

L’integrazione delle cinque aree STEAM avviene impostando percorsi formativi basati sui modelli didattici del Problem Based Learning e del Project Based Learning tramite un approccio laboratoriale pratico.”

Bene! Ho visto anche che prevedete anche un percorso di orientamento al lavoro e all’autoimprenditorialità. Mi sembra una scelta anche questa, a suo modo, di tecnologia solidale, perché impatta su due necessità tipiche dell’era digitale…

“…in effetti lo è. Nell’era digitale sapersi orientare, cioè capire dove giocare i propri talenti, e pensare di poter essere imprenditori sono due skills imprescindibili.”

Proprio così. Per rimanere in linea con questa iniziativa, le possiamo definire la base comune che serve per capire quale direzione lavorativa intraprendere nella propria vita. 

In conclusione, non resta da dire che Forza Napoli! 

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